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Bruno Caruso, dai temi sociali alla follia della natura
Bruno Caruso ha sempre creduto nel suo mestiere non tanto e non solo come mezzo per donarci delle oasi di bellezza quanto per darci una verace immagine della sua partecipazione al vivere comune.
Nato a Palermo nel 1927, è uno degli esponenti più significativi della cultura artistica contemporanea italiana. È un artista poliedrico: pittore, disegnatore, incisore, scrittore, noto in Italia e all’estero. La sua attenzione si è da sempre rivolta agli aspetti etici e civili dell’uomo, dai temi più caldi della sua terra natale alla guerra e alla natura.
Sotto la guida paterna inizia a disegnare fin da bambino copiando i disegni dei grandi maestri del passato, come Leonardo Da Vinci. Bruno Caruso da sempre si è dedicato alla pittura: tra i tanti fogli disegnati e le tante lastra incise, vi sono state anche tante tele dipinte.
È l’autore di un ciclo di disegni sul nazismo e la persecuzione degli ebrei Deutschland über alles ispirato a George Grosz. Il suo forte impegno etico e sociale si traduce in raffigurazioni di contadini impegnati nella lotta per l’occupazione delle terre incolte e in un ciclo di disegni dedicati ad alcuni eventi storici, dalla guerra del Vietnam alla strage di Portella della Ginestra.
I suoi lavori rappresentano una riflessione sull’uomo e in generale contro le discriminazioni delle istituzioni nei confronti dei diversi, dei clochard e dei soggetti più deboli della società.
Interessato al mondo dell’editoria, del giornalismo e della fotografia, nella sua vita ha collaborato con diverse testate italiane fino a fondare lui stesso riviste intellettuali, come Sicilia del 1953.
Fortissima l’influenza del disegno anche nell’opera pittorica, dove i dettagli sono minuziosi, e che è testimoniata nella sua indagine sulla natura, raccolta in alcuni libri di incisioni. Le metamorfosi delle piante e le meraviglie della natura che Caruso rappresenta affascinato, non sempre hanno e danno felicità. Così scopre la giungla e la follia anche nella natura. È questo il periodo in cui vengono realizzate opere che raffigurano donne dai capelli che sembrano filamenti di piante e bocche carnose come frutti esotici, solo i loro occhi rappresentano insieme la ferocia delle belve e la sofferta passione umana, fissi e dilatati.
Numerosi riconoscimenti gli sono pervenuti nel tempo, tra cui nel 2002 la medaglia d’oro alla cultura donata dal Presidente della Repubblica e nel 2003 il Premio Archimede destinato ai siciliani più illustri. Nel 1986 l’Università di Palermo gli ha conferito la laurea honoris causa in Lettere e Filosofia, titolo che si è aggiunto a quello da lui conseguito in Giurisprudenza in gioventù.
Non è possibile comunque inquadrare in una corrente artistica specifica lo stile di Bruno Caruso che commenta: ‘Mi vede addosso un’etichetta? No. Non credo di appartenere ad una scuola. La mia è una pittura figurativa che non si può collocare in uno degli -ismi di questo tempo’.